La città di Venezia, nota per la sua bellezza e la sua storia, ha sempre svolto un ruolo pionieristico anche in campo medico. A partire dal XV secolo, il governo della Serenissima Repubblica decise di istituire i lazzaretti, luoghi di isolamento destinati ai malati di peste e ad altri affetti da malattie contagiose. Tra queste isole, spiccano il Lazzaretto Vecchio e il Lazzaretto Nuovo.
Lazzaretto Vecchio: Le Origini
Il Lazzaretto Vecchio, situato a breve distanza dal Lido di Venezia, è un’isola che ha una storia affascinante. Originariamente conosciuta come Santa Maria di Nazareth, l’isola assunse il nome attuale nel 1423 quando, sotto l’impulso del Senato della Serenissima, venne destinata all’accoglimento di malati e merci provenienti da paesi infetti. Questa decisione fu motivata dalla necessità di proteggere la salute pubblica e di mettere in quarantena i sospetti contagiati.
Con il passare degli anni, l’isola ha svolto diverse funzioni, tra cui quella di ospitare un ospedale per la cura dei malati durante le epidemie di peste. Recenti scavi hanno portato alla luce oltre 1500 scheletri di vittime della peste, sepolti tra il XV e il XVII secolo. Queste scoperte hanno evidenziato l’importanza storica del Lazzaretto Vecchio, rendendolo un luogo di grande interesse archeologico.
Lazzaretto Nuovo: Un Faro di Prevenzione
Situato a nord-est di Venezia, il Lazzaretto Nuovo ha una superficie maggiore rispetto al suo predecessore. La sua storia inizia nel 1468, anno in cui fu trasformato in un lazzaretto per il controllo sanitario delle navi in arrivo da porti esteri. L’isola, un tempo nota come “Vigna Murada”, divenne un punto obbligatorio di sosta per le navi che dovevano sottoporsi a controlli sanitari. Le imbarcazioni sospettate di trasportare malattie venivano indirizzate al Lazzaretto Vecchio.
Il Lazzaretto Nuovo era dotato di numerosi edifici, tra cui il Tezon Grande, un’imponente struttura che fungeva da magazzino e ospitava anche attività di registrazione delle navi. Nel corso dei secoli, l’isola ha visto un utilizzo militare, ma a partire dal 1975 ha iniziato a rinascere grazie a iniziative di restauro e promozione culturale.
Visite ai Lazzaretti
Oggi, sia il Lazzaretto Vecchio che il Lazzaretto Nuovo sono accessibili al pubblico e offrono visite guidate che raccontano le loro storie affascinanti. Le aperture straordinarie consentono ai visitatori di esplorare questi luoghi ricchi di cultura e storia, accompagnati da guide esperte che illustrano i vari aspetti della vita e delle cure nel passato. La visita al Lazzaretto Vecchio dura circa un’ora e include un contributo libero per sostenere le attività di recupero e manutenzione dell’isola.
Il Lazzaretto Nuovo, invece, offre tour di due ore che comprendono un percorso storico-archeologico e una passeggiata nella natura circostante. Durante la visita, i partecipanti possono vedere graffiti e opere d’arte risalenti al XVI secolo, scoprendo così le pratiche sanitarie che un tempo si svolgevano in questo luogo.
Il Valore Culturale e Naturale
Queste due isole non solo sono testimonianze della storia sanitaria di Venezia, ma rappresentano anche un importante patrimonio culturale e naturale. Con l’aumento delle visite, il Lazzaretto Vecchio e il Lazzaretto Nuovo si stanno trasformando in veri e propri hub culturali, ospitando eventi, mostre e attività che celebrano le tradizioni locali e la storia della laguna.
Grazie a questi sforzi, le isole sono diventate parte integrante del circuito museale della città, attirando ogni anno migliaia di visitatori desiderosi di scoprire una Venezia meno nota, ma altrettanto affascinante.
Conclusioni
Visitarle è un’esperienza che arricchisce e offre uno spaccato unico della storia veneziana. I due lazzaretti, con le loro storie di cura, isolamento e rinascita, rappresentano un importante capitolo nella narrazione della città e della sua resilienza nel corso dei secoli.
Per approfondire il tema della storicità di Venezia, ti invitiamo a leggere anche il nostro articolo su I Parchi e Giardini di Venezia: Un Itinerario Verde.